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venerdì, luglio 22, 2011
venerdì, luglio 22, 2011

Nick Drake - Pink Moon (1971, Island)


La dimensione unica di un viaggio senza gloria per un artista solitario e introverso. Pink Moon è l'uomo che vuol rimanere aggrappato alla pro­pria anima. Uno specchio che riflette un'immagine che l'arti­sta non avrebbe voluto mai vedere. Soltanto due giorni per registra­re questo album-testamento, solo con chitarra, voce e un accenno di pianoforte, senza nessun arrangiamento. Composizioni fragili e intense che raccontano di riflessioni senza ombra di retorica, di un disperato aiuto che nessuno ascolterà. Brevi episodi epigram­matici, dove poche note tra­smettono subito una sensazione di sofferente arrendevolezza alle avversità della vita. Musica di una tristezza infinita che canta la solitudine, trascendendo del tutto l'elemento temporale; que­sto e permesso solo ai grandi, anche a quelli sfortunati come Nick Drake che vissuto in una sorta di zona d'ombra per l'am­bigua polivalenza dell'arte stes­sa. Le solite laudative all'ultimo refrain lasciamole pure ai miti di plastica perchè questa surreale e inquietante luna rosa e ancora lasso che ci guarda aleg­giando come un fantasma.

1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana







Nicholas Rodney Drake (Rangoon, 19 giugno 1948 – Tanworth-in-Arden, 25 novembre 1974)


Nel 1969 viene scoperto da Joe Boyd, una figura mitica della musica, ed esordisce con il suo primo disco, l'album Five Leaves Left, prodotto dallo stesso Boyd, che però riceve un'accoglienza di pubblico e critica piuttosto tiepida. Boyd organizza per lui una serie di date in giro per l'Inghilterra ma, purtroppo, si rivela un disastro. Nick non era un artista pronto a sostenere il brusco contatto con la gente dei pub o dei piccoli teatri, ogni canzone richiedeva un'accordatura diversa e, quindi, tempo. Nick non era quello che si poteva definire un "Animale da palcoscenico" anzi, si limitava a sedersi e a sussurrare le sue canzoni guardando per terra, mentre il pubblico beveva,parlava ad alta voce e faceva rumore ignorando la sua musica. John Martyn, amico di Drake (al quale ha dedicato la canzone "Solid Air") , con le sue stesse parole disse:

« Io potrei suonare dovunque, se la gente non sta zitta gli urlo di fare silenzio... Nick, semplicemente, non poteva. »

Scoraggiato dal risultato della tournee, a meta' delle date, Drake abbandonò il tour e ritornò a casa dei genitori iniziando il suo declino.
L'anno dopo, comunque, incide un nuovo lavoro, Bryter Layter, più maturo e brioso, ricco di sfumature jazz e orchestrali, ma anche in questo caso l'album passa quasi inosservato. È questo il momento in cui Drake si ammala seriamente di depressione e inizia a dipendere dai farmaci. Nel 1972, pur tra mille difficoltà legate alla sua condizione clinica, dà alla luce il suo terzo album, Pink Moon: un disco struggente, innovativo e inquieto fatto di canzoni per sola chitarra e voce (a parte qualche nota di pianoforte nella title-track), vero e proprio testamento musicale di un pur così giovane autore. Alcuni mesi dopo, un soggiorno in Francia sembra quietarlo ma per poco. Nel 1974, Nick telefona a Joe Boyd dicendogli che si sente pronto per registrare altre canzoni. Boyd descrive quelle sessioni di registrazione come "Terrificanti":

« Nick era in uno stato terribile, non era in grado di suonare e cantare allo stesso tempo, per la prima volta dovemmo registrare prima la chitarra e poi la voce. »

Da brividi è il brano "Black eyed dog" (Cane dagli occhi neri), che testualmente dice: "Un cane dagli occhi neri bussa alla mia porta, un cane dagli occhi neri mi chiede di più, un cane dagli occhi neri che conosceva il mio nome... sto invecchiando e voglio tornare a casa, sto invecchiando e non ne voglio più sapere." Il titolo della canzone proviene da una definizione data da Winston Churchill a proposito della depressione - Churchill soffriva di crisi depressive. La voce di Drake, in questo pezzo, raggiunge una disperazione tangibile, sembra urlare alla sua malattia di lasciarlo in pace, di andare via. È un urlo che tocca anche chi non conosce la sua storia.

La musica e l'intera opera di Nick Drake successivamente sono stati oggetto di un'ampia riscoperta. Le sue canzoni affrontano temi come l'amore perduto, l'innocenza, le pene del cuore, la solitudine, la speranza di cambiamento di una vita che non si ama. Non a caso il suo secondo lavoro è emblematico fin dal titolo, Bryter Layter, pronuncia cockney dell'espressione "Brighter later" ("Schiarite più tardi") usata dai meteorologi per anticipare il miglioramento delle condizioni climatiche, quasi a testimoniare la speranza di un prossima serenità. Quando scompare, il musicista sta lavorando a un nuovo disco: le relative canzoni, assieme a versioni alternative di brani già presenti nei dischi precedenti, vengono raccolte e pubblicate nell'album postumo Time of no reply.





Track List:
Pink Moon / Place To Be / Radio / Which Will / Horn / Things Behind The Sun / Know / Parasite / Ride / Harvest Breed / From The Morning









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